Nel 2022 si confermeranno i trend nel design del logo visti anche l’anno precedente, con qualche interessante novità…

Nel corso del 2021, sono state tante le aziende che hanno attuato un rebranding più o meno spinto, adeguandosi a quelli che – in quel momento – erano i trend più in auge.

Queste tendenze “social oriented” si confermeranno anche nel 2022.

Complice la pandemia – che ha accelerato la cosiddetta alfabetizzazione digitale – i consumatori interagiranno sempre più con i brand in contesti digitali. 

Questo sarà un punto focale per i logo designer del 2022: in un futuro molto prossimo è probabile che l’animazione del logo in un’app proprietaria abbia più rilevanza di come appare il logo sull’insegna di un punto vendita.

Quali sono, quindi, i trend che influenzeranno il logo design nel 2022?

Eccone alcuni:

90’s Nostalgia

Artwork by Annarita Schioppa x NSS GClub

Serie TV, musica, arti visive: in questo periodo tutto sembra essere influenzato dall’estetica degli anni ’90.

Un marketing nostalgico che poggia su concrete basi razionali:

I bambini degli anni ’90 sono diventati i trentenni di oggi, che lavorano, hanno uno stipendio e – probabilmente – hanno nostalgia della spensieratezza dell’adolescenza.

Le condizioni giuste per creare associazioni positive con il brand!

Il trend è stato reso mainstream a livello globale da Burger King, che lo scorso anno ha attuato un rebranding radicale basato sul logo originale – interpretato dalla designer Lisa Smith in maniera più elegante e minimalista. 

via dezeen.com
via dezeen.com
via dezeen.com

La nostalgia degli anni ’90 nei design del logo può essere richiamata in diversi modi:

  • Con caratteri tipografici voluminosi e tondeggianti;
  • Con icone illustrate minimali ma con dettagli facilmente ricondubili al brand;
  • Con una palette di colori tenui, accostati tra loro in maniera audace.

Monogramma minimalista

via underconsideration.com

Negli ultimi anni – come si diceva – l’utilizzo “forzato” di app, social e siti web per poter ricevere prodotti e/o servizi nonostante i vari lockdown, ha avuto l’effetto di abituare le persone ad interagire con questi strumenti.

In questa costellazione di piccole icone da scorrere su un display da 6 pollici, riuscire a rendere riconoscibile il proprio brand è una bella sfida.

Inoltre, negli ultimi due anni sono nati diversi brand con connotazione puramente digitale – che offrono cioè i propri prodotti/servizi senza avere degli spazi fisici.

Per questo nel 2022 assisteremo ad un massiccio utilizzo di monogrammi minimalisti.

Un ottimo esempio in merito è l’icona monogramma ideata dall’agenzia Pentagram per la piattaforma di investimento online TradingView . 

Geometrico, grosso e iconografico quanto basta, il monogramma è al contempo minimalista e riconoscibile.

via pentagram.com
via pentagram.com

Come si potrà comprendere, semplicità non è sinonimo di facilità e infatti risulta molto complesso per un designer sintetizzare il tutto in un monogramma minimalista.

Un buon inizio sarà studiare le piattaforme e gli “ambienti digitali” che il brand si troverà a presidiare, soffermandosi anche sui competitor e cercando di cogliere degli elementi distintivi dalla concorrenza.

Loghi 3D

Un altro trend da tenere d’occhio e quello dei loghi 3D.

I loghi 3D sono stati ampiamente utilizzati nei primi anni del 2000, quando si iniziò ad avere un’accelerazione digitale e si sentì il bisogno di adeguare la comunicazione visiva a questo nuovo contesto.

Rispetto ai loghi di quegli anni, i loghi 3D del 2022 si presenteranno con bordi smussati, sfumature leggere e riflessi tali da renderli contemporanei e minimali.

Un altro importante aspetto da considerare, sarà l’inserimento del logo 3D in artwork con elementi 2D e l’animazione del logo stesso.

Lo scorso anno è stato presentato il nuovo logo di Meta che, guarda caso, è stato mostrato al mondo attraverso un’animazione con un misto di elementi 3D e 2D.

via Facebook Meta

Come per qualsiasi trend, i loghi 3D potrebbero non essere adatti a tutti i brand.

Il settore in cui l’azienda opera, la brand identity e gli utenti che interagiscono con il brand: sono tutti elementi da considerare che – insieme a molti altri – potrebbero far propendere per uno stile o un altro.

Un esempio molto banale: se l’azienda è digital oriented e il logo apparirà agli utenti principalmente online, un logo 3D potrebbe restituire un buon effetto dal monitor di un pc o dal display di uno smartphone.

Di contro, se l’azienda partecipa costantemente a fiere o eventi in cui la comunicazione avviene su materiale cartaceo (opuscoli, leaflet, ecc…) i dettagli tridimensionali potrebbero non essere visibili o addirittura rendere tutto poco leggibile – vanificando gli sforzi del designer.

Stai pensando di cambiare il logo della tua attività o di progettarne uno nuovo? Contattaci qui!