Patagonia è un brand noto in tutto il mondo. Quali sono gli elementi che hanno reso il brand Patagonia così iconico?

Patagonia ha oggi fama di essere uno dei pochi brand internazionali ad impegnarsi davvero per l’ambiente.

L’ecosostenibilità è sempre stata a cuore all’azienda, tanto da esserne uno degli elementi fondanti: se non ci fosse stata questa attenzione, probabilmente Patagonia non esisterebbe.

Yvon Chouinard, il fondatore, era un giovane appassionato di arrampicata e della vita all’aria aperta.

Inizia a praticare questo sport fin da ragazzino e, crescendo, si accorge che l’attrezzatura che utilizza distrugge le pareti rocciose.

Yvon inizia a produrre da solo dei chiodi “sostenibili” in alluminio e venderli in giro per l’America ad un dollaro e mezzo.

Nel 1953 fonda la Chouinard Equipment, azienda specializzata in attrezzature sportive.

Tra i tanti viaggi che ispirarono Chouinard, quello del 1970 in Scozia darà una svolta del tutto nuova alla sua attività.

Patagonia, il rugby e quella passione per Umbro

Appassionato delle culture locali e di una stravaganza sopra le righe, in quella occasione Yvon decide di indossare una maglia da rugby della squadra cittadina per una delle sue arrampicate.

Questo capo era molto diverso da quelli utilizzati abitualmente – pantaloni chino tagliati e camicie bianche usate – ed era straordinario.

Fabbricata per resistere alla forza bruta di una partita di rugby, la casacca restò intatta fino alla fine della scalata. 

Il colletto dava sollievo dall’attrito provocato dalle cinghie e dalle imbragature e proteggevano il collo di Yvon dalle continue abrasioni. 

Questo semplice acquisto di impulso – unito alle doti da visionario di Yvon – sarà il pilastro sul quale verrà creato l’iconico brand Patagonia.

Ben presto, infatti, Chouinard si accorge della potenzialità delle magliette da rugby e inizia a venderle, personalizzando delle casacche prodotte da brand sportivi – come Umbro, come ha dichiarato in diverse interviste.

Storia del logo Patagonia

Il successo di questo capo è tale da permettere a Yvon Chouinard di creare il brand Patagonia nel 1973, adottando la sagoma del monte Fitz Roy come pittogramma del logo.

Perché scegliere di creare un nuovo brand e non sfruttare l’awareness della già nota Chouinard Equipment?

Chouinard aveva le idee chiare, come racconta in una intervista:

“Avevamo due ragioni contro. In primo luogo, non volevamo liquidificare l’immagine di Chouinard Equipment come azienda di materiale tecnico realizzando abiti con quel brand. 

E in secondo luogo, non volevamo che i nostri abiti fossero associati solo all’alpinismo.

Per la maggior parte delle persone, specialmente allora, Patagonia era un nome come Timbuktu o Shangri-La, lontano, interessante, non proprio sulla mappa. 

La Patagonia ricorda, come abbiamo scritto una volta in un’introduzione al catalogo, “visioni romantiche di ghiacciai che cadono nei fiordi, cime frastagliate battute dal vento, gaucho e condor”. 

È stato un buon nome per noi e può essere pronunciato in tutte le lingue.”

Pittogramma, font e colori del logo Patagonia

Il massiccio del Fitzroy – il pittogramma del brand Patagonia – è uno dei luoghi preferiti dal fondatore dell’azienda.

Il carattere tipografico presente sul logo Patagonia assomiglia esattamente a Belwe Bold, la font progettata da Georg Belwe.

Oltre al bianco e nero – che sono i colori dominanti – il logo include diverse sfumature di blu e una lieve sfumatura di arancione. 

Questa combinazione cromatica rappresenta i colori del cielo della Patagonia, quando il giorno sta volgendo al termine e il sole non è lontano dall’orizzonte.

La designer del logo Patagonia, Jocelyn Slack, ha descritto il processo di creazione in uno dei cataloghi dell’azienda, specificando che in realtà è stato Yvon Chouinard a “progettare” il logo, mentre lei lo “semplicemente eseguito”.

Hanno lavorato insieme: Jocelyn ha realizzato degli schizzi e li ha modificati secondo i commenti di Yvon. 

Non aveva mai visitato il posto, quindi si è affidata alle sue sensazioni (e alle sue foto) su quella montagna scalata decine e decine di volte. 

Come ha detto Jocelyn, il logo è potente quanto il desiderio dietro di esso. 

“Yvon sapeva cosa provava e cosa voleva”, ricorda Jocelyn, ed è per questo che lo ha definito l’autore del logo.

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